Giorgio Nebbia è stato un chimico, ricordato per essere il fondatore dell'ecologia economico-sociale, professore emerito di Merceologia, tra i padri dell'ambientalismo. Si è occupato dello studio dei processi di produzione delle merci, del trattamento dei rifiuti, dei rapporti tra economia ed ecologia. Nel sottolineare l'esigenza di difendere i beni della natura, in Lettera dal 2010. La società postcapitalstica comunitaria (in Alle Frontiere del Capitale, Jaca Book e Fondazione Luigi Micheletti) ricordava che l'umanità in passato ha più volte rischiato di essere spazzata via sia dai conflitti che da eventi metereologici estremi. Auspicava un mondo in cui «le unità comunitarie sono state costruite sulla base dell' affinità tra i popoli e in cui l'agricoltura è stata di nuovo riconosciuta come la fonte primaria di lavoro di cibo e di materie prime, un mondo di popoli solidali e indipendenti, in cui la circolazione di beni e di persone non è piu dominata dal denaro, ma dal diritto di ciascuna persona ad una vita dignitosa e decente». Un auspicio ineludibile, la straordinaria utopia di un ecologista giusto messa su carta.
Tra i suoi libri: Ambientiamoci. Racconti di ecologia (Stampa Alternativa 2010), Dizionario tecnico-ecologico delle merci (Jaca Book 2011), Non superare la soglia. Conversazioni su centocinquant'anni di ecologia (con Valter Giuliano EGA 2016).
Fonte: edizioni Jaca Book